Come si affronta ..il dolore?
- gianpaolo.pavone
- 4 ago
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 5 ago
- Nonna, come si affronta il dolore?
- Con le mani, tesoro. Se provi ad affrontarlo solo con la mente, il dolore si fa più duro, più testardo...
- Con le mani?
- Sì, con le mani. Le mani sono le antenne dell'anima. Quando le muovi, quando crei, qualcosa dentro di te si placa. Cuci, cucina, dipingi, intreccia, accarezza, affonda le mani nella terra...
E quei gesti semplici inviano amore a te stessa. Allora l'anima si calma. Non ha più bisogno di urlare attraverso il dolore per farsi ascoltare. Muovi le mani, amore mio. Crea qualcosa.
E vedrai che, poco a poco, anche il dolore si trasforma.
Non sparisce, ma cambia forma. Diventa parte della tua arte, della tua bellezza interiore. E smette di far male. Perché avrai imparato a trasformarlo.
Quindi ricorda, il dolore, qualunque sia la sua origine o intensità, che sia la ferita di una perdita, l'angoscia di un fallimento, lo stress accumulato o una profonda malinconia, può a volte sembrare una montagna insormontabile, un peso che toglie il respiro e oscura ogni prospettiva.
Sembra avvolgerci in una cappa di immobilità, rendendo difficile anche solo immaginare una via d'uscita.
Ma c'è un potere straordinario e spesso sottovalutato nel gesto di fare . Quando incanali quell'energia opprimente, quella sofferenza che brucia dentro, in un'attività manuale, quando le tue mani diventano strumento di espressione, di creazione o di riparazione, avviene una magia silenziosa ma profonda. Non si tratta di una semplice distrazione temporanea, ma di una vera e propria trasformazione!
Che si tratti di dipingere un quadro, scolpire il legno, lavorare a maglia, curare un giardino con dedizione, cucinare un piatto elaborato con amore, assemblare un modello complesso, o persino pulire e organizzare uno spazio con meticolosità, in ogni azione che impegna le tue mani e la tua mente, stai attivamente convogliando quella sofferenza in qualcosa di tangibile, qualcosa che prende forma sotto le tue dita.
Questo processo è profondamente efficace! Nel momento in cui ti immergi in quell'azione, in cui la mente si concentra sul ritmo delle mani, sui colori, le texture, i profumi o le forme che nascono, il dolore perde la sua morsa totalizzante. Non è annullato o dimenticato (non subito, almeno), ma viene ridimensionato, reinterpretato, a volte persino sublimato in bellezza, utilità o semplicemente in un senso di controllo ritrovato.
È lì che avviene la vera vittoria, la sconfitta del dolore: hai preso l'iniziativa, hai dimostrato a te stesso che puoi creare valore, bellezza o ordine anche dalle ceneri della difficoltà.
Hai trasformato l'inerzia della sofferenza in energia produttiva. Hai riaffermato la tua capacità di agire, di plasmare, di influenzare il tuo ambiente e, di conseguenza, il tuo mondo interiore.
E così che ..passo dopo passo, con ogni progetto completato, con ogni piccola soddisfazione derivante dal vedere prendere qualcosa forma grazie al tuo impegno, ritrovi pezzi di te stesso che credevi perduti.
Risorgi dalle profondità, riscopri la gioia nelle piccole cose, il senso di scopo, la speranza. Il velo della sofferenza si solleva e, pian piano , ritorni a vivere appieno, più forte, più consapevole e resiliente di prima. Hai non solo vinto il dolore, ma lo hai trasformato in una lezione di vita tangibile e preziosa.
Ma c'è un potere straordinario e spesso sottovalutato nel gesto di fare . Quando incanali quell'energia opprimente, quella sofferenza che brucia dentro, in un'attività manuale, quando le tue mani diventano strumento di espressione, di creazione o di riparazione, avviene una magia silenziosa ma profonda. Non si tratta di una semplice distrazione temporanea, ma di una vera e propria trasformazione!
Che si tratti di dipingere un quadro, scolpire il legno, lavorare a maglia, curare un giardino con dedizione, cucinare un piatto elaborato con amore, assemblare un modello complesso, o persino pulire e organizzare uno spazio con meticolosità, in ogni azione che impegna le tue mani e la tua mente, stai attivamente convogliando quella sofferenza in qualcosa di tangibile, qualcosa che prende forma sotto le tue dita.
Questo processo è profondamente efficace! Nel momento in cui ti immergi in quell'azione, in cui la mente si concentra sul ritmo delle mani, sui colori, le texture, i profumi o le forme che nascono, il dolore perde la sua morsa totalizzante. Non è annullato o dimenticato (non subito, almeno), ma viene ridimensionato, reinterpretato, a volte persino sublimato in bellezza, utilità o semplicemente in un senso di controllo ritrovato.
È lì che avviene la vera vittoria, la sconfitta del dolore: hai preso l'iniziativa, hai dimostrato a te stesso che puoi creare valore, bellezza o ordine anche dalle ceneri della difficoltà.
Hai trasformato l'inerzia della sofferenza in energia produttiva. Hai riaffermato la tua capacità di agire, di plasmare, di influenzare il tuo ambiente e, di conseguenza, il tuo mondo interiore. E così che ..passo dopo passo, con ogni progetto completato, con ogni piccola soddisfazione derivante dal vedere prendere qualcosa forma grazie al tuo impegno, ritrovi pezzi di te stesso che credevi perduti.
Risorgi dalle profondità, riscopri la gioia nelle piccole cose, il senso di scopo, la speranza. Il velo della sofferenza si solleva e, pian piano , ritorni a vivere appieno, più forte, più consapevole e resiliente di prima. Hai non solo vinto il dolore, ma lo hai trasformato in una lezione di vita tangibile e preziosa.
Certo, inizialmente non ti sembrerà affatto facile, come è giusto che sia, ma con il tempo, l'unico che guarisce angosce e paure, imparerai a capire che tante volte la vita ci "toglie qualcosa", una persona cara, un sogno, una certezza, per poi, attraverso un cammino arduo, restituirci qualcosa di ancora più prezioso: una forza insospettata, una nuova prospettiva sulla vita, una profonda saggezza, o semplicemente la consapevolezza di quello che abbiamo avuto, del valore inestimabile di ciò che abbiamo perso, che "non è un peso", ma diventa il fondamento su cui ricostruire, la memoria che ci spinge a vivere con maggiore pienezza, gratitudine e consapevolezza del significato di ogni singolo istante!
Autore: Gianpaolo Pavone
Gianpaolo Pavone
👉 👉 👉 Se vuoi conoscere di più dei MIEI CONTENUTI : 🎓 La mia ADEMYMY - 🚀 Il mio Ebook di MEGACONSULENZA - 🎙️ I miei PODCAST (Motivazionali, Strategici e Manageriali, per la tua crescita Personale e Professionale). - 🌐 Il mio SITO (Podcast, Risorse utili, Strategie, Newsletter, Storie, Soluzioni efficaci ..e molto altro ancora).
Comentarios